Baroque in Sicily_Details / 20

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Una particolare declinazione del tardo Barocco, usualmente denominato Barocco siciliano, in particolare riscontrabile negli insediamenti della Val di Noto gravemente danneggiati, se non rasi al suolo, dal terribile terremoto del 1693 (che interessò gran parte della Sicilia sud-orientale, con magnitudo stimata tra l’XI e il VII grado della Scala Mercalli), ne costituisce un unicum nel panorama artistico mondiale per l’eccezionale qualità e l’esuberanza creativa delle realizzazioni, soprattutto nell’ambito dell’architettura.
A seguito del terremoto i vasti interventi di riedificazione offrirono l’occasione per ripensare radicalmente l’assetto urbanistico delle città distrutte o danneggiate, cogliendo opportunità irripetibili per un profondo rinnovamento del patrimonio architettonico e artistico. Così su strade ampie e regolari e vaste piazze, che prendono il posto degli antichi tracciati, si allineano chiese, monasteri e palazzi, con imponenti scalinate e maestose facciate dalla complessa geometria, vere e proprie quinte scenografiche a cielo aperto che, ieri come oggi, irretiscono lo sguardo.
Il sito comprendente otto città della Val di Noto: Catania, Caltagirone, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa Ibla e Scicli, dal 2002 è stato inserito dall’UNESCO nella lista del Patrimonio dell’Umanità.